WhatApp ha ritardato l’aggiornamento della nuova policy per la privacy che tante perplessità e dubbi aveva creato nella comunità dei suoi utilizzatori, tanto da portare il Garante della Privacy a chiedere ulteriori chiarimenti. Facebook ha ufficialmente annunciato che tarderà nel rendere effettivi gli accordi siglati con la nuova Informativa sulla privacy per preoccupazioni in primi legate alla paura degli utenti relativamente all’uso dei dati ed informazioni personali.
Ma cosa è successo? La scorsa settimana WhatsApp ha inviato un avviso dentro l’app in cui comunicava il cambiamento dei termini dell’informativa sulla privacy, che sono da sottoscrivere in maniera obbligatoria per continuare ad utilizzare l’applicazione di messaggistica. L’hashtag #WhatsApp è diventato rapidamente un trend su Twitter in quanto molti utenti si chiedevano cosa avessero accettato, vista la pratica (scorretta) di dare il consenso senza leggere. Eccola qui nella sua versione inglese:
In particolare a destare perplessità e dubbi è stato l’ultimo punto della policy in cui si dichiarava la collaborazione con Facebook per integrazioni con i prodotti della società “madre” di WhatsApp. La preccupazione è cresciuta a dismisura nelle ultime ore con la migrazione di alcuni utenti da un app di messaggistica ad un’altra: Telegram, o Signal o Viber prettamente, facendo temere una possibile migrazione di massa nelle prossime settimane, in cui la policy diventerà effettiva.
Facebook ha provato, prima del dietrofront momentaneo (sembra solo a livello di tempistiche al momento), a spiegare ed evidenziare come non saranno intaccate le conversazioni personali ma soltanto WhatApp Business, ma ciò non ha tranquillizzato gli utenti. Nonostante questo infatti molti sono stati gli utenti che hanno deciso di non credere alle dichiarazioni ufficiali di Facebook e di migrare verso altre app, con Signal, Viber e Telegram che hanno aumentato il numero di download.
WhatApp per questo ha dovuto fare un nuovo intervento, spiegando che: “Stiamo rivedendo la data in cui alle persone verrà chiesto di accettare i termini. A nessuno verrà sospeso o eliminato l’account l’8 febbraio. Faremo anche molto di più per chiarire la disinformazione su come funzionano la privacy e la sicurezza su WhatsApp. “
Vedremo cosa succederà nella prossima mossa che farà WhatsApp e se riuscirà a chiarire sia con il Garante della Privacy, sia con gli utenti, il modo in cui opererà con i dati degli utenti di WhatsApp Business.
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