Grandissima novità in arrivo: Google introduce le parole chiave negative nelle campagne Performance Max. Il che significa solo una cosa: maggiore controllo per gli inserzionisti, come domandato da diverso tempo ormai dopo il loro lancio. Oltre alle novità di cui vi ho parlato nei giorni scorsi, è in arrivo una nuova buona notizia per tutti.

Entro la fine del 2024, Google lancerà una delle funzionalità più attese dagli inserzionisti: la possibilità di aggiungere parole chiave negative a livello di campagna nelle campagne Performance Max. Questa novità, richiesta da tempo dagli inserzionisti, permetterà di affinare il targeting degli annunci su Search, migliorando il controllo sulla pertinenza delle ricerche e sull’allineamento con il pubblico desiderato.

Perché è importante?

Gli inserzionisti hanno a lungo desiderato un maggiore controllo sulle parole chiave negative nelle campagne Performance Max. In passato, per escludere query di ricerca non pertinenti, era necessario ricorrere a moduli o richiedere l’intervento del proprio account manager di Google. Con questa nuova funzionalità, i brand potranno direttamente gestire l’esclusione di parole chiave indesiderate, garantendo che gli annunci vengano mostrati solo per ricerche rilevanti e allineate agli obiettivi aziendali.

Questo maggiore controllo rappresenta un passo avanti significativo nell’ottimizzazione delle campagne, consentendo di evitare clic inutili e spese pubblicitarie non mirate. L’inclusione delle parole chiave negative a livello di campagna permette di gestire in modo centralizzato l’esclusione di query non pertinenti, migliorando il ritorno sull’investimento (ROI) e l’efficienza complessiva delle campagne.

Le novità principali

  1. Parole chiave negative nelle campagne Performance Max: Questa funzionalità consente agli inserzionisti di escludere specifiche query di ricerca a livello di campagna, migliorando la precisione del targeting e riducendo la possibilità che gli annunci vengano visualizzati per ricerche irrilevanti. Il roll-out di questa funzione è previsto entro la fine del 2024.
  2. Bidding omnicanale nelle campagne Demand Gen: Le campagne Demand Gen otterranno nuove funzionalità di ottimizzazione per le conversioni sia online che in-store, uscendo dalla fase beta. Questo darà agli inserzionisti una maggiore flessibilità nel raggiungere i loro obiettivi, ottimizzando il budget pubblicitario su più canali.
  3. Supporto per le campagne Demand Gen su Display & Video 360: Da ottobre 2024, le campagne Demand Gen saranno supportate su Display & Video 360, una piattaforma che offre maggiori opzioni per la pianificazione e l’acquisto di media, aumentando la flessibilità operativa degli inserzionisti.

Cosa significa per gli inserzionisti?

Questi aggiornamenti rappresentano un significativo progresso verso un maggiore controllo da parte degli inserzionisti nelle campagne Performance Max. La possibilità di escludere parole chiave negative offre un livello di personalizzazione che migliora la qualità del traffico e riduce gli sprechi di budget. Inoltre, la funzionalità omnicanale nelle campagne Demand Gen permetterà una gestione più efficace delle conversioni sia online che offline, rendendo la strategia pubblicitaria più completa e mirata.

Dove andremo a finire?

Google sta introducendo nuove funzionalità basate sull’intelligenza artificiale che mirano a massimizzare il ROI e a fornire agli inserzionisti un maggiore controllo nella gestione delle campagne. Le parole chiave negative a livello di campagna in Performance Max sono solo l’inizio di un processo che potrebbe portare a ulteriori miglioramenti nella gestione delle campagne pubblicitarie, offrendo agli inserzionisti strumenti sempre più precisi per raggiungere i loro obiettivi di marketing. Altra buona notizia in un panorama sempre meno nebuloso sulle Pmax.