Ti sei appena iscritto su LinkedIn e vuoi capire come iniziare da subito a creare una rete di collegamenti e acquisire contatti e views sul tuo profilo? LinkedIn mette a disposizione anche per i profili personali (si, anche del tuo!) degli strumenti di analytics che, se usati correttamente, ci permetteranno di ottimizzare da subito i tuoi contenuti ed ottenere dei risultati apprezzabili.
Navigando per pochi minuti su LinkedIn, ci renderemo conto di quante visualizzazioni ed engagement alcuni post riescano a generare: commenti, like e domande degli utenti. Proprio quello che farebbe al caso nostro, o magari del nostro brand su cui stiamo spendendo così tanta fatica…
Ma per arrivarci ci occorre una strategia, e sapere quali profili attrarre verso i nostri contenuti senza lasciare che questi si perdano e cadano nel vuoto, con pochi like, commenti e views, ed una mole così grande di lavoro sprecata.
Perché è importante avere una strategia LinkedIn?
Da tempo le potenzialità di LinkedIn, social network “professionale” per eccellenza, come strumento per creare reti di interessi comuni e per fare brand si sono rivelate in tutta la loro vastità di utilizzi.
LinkedIn ha dato la possibilità a milioni di persone di diventare promoter ed imprenditrici di loro stesse, rendendo molto più orizzontale (almeno qui) il rapporto tra datore di lavoro e risorsa, tra la domanda e l’offerta.
Anche l’utente alle prime armi avrà quindi notato come su LinkedIn sia importantissimo avere un profilo aggiornato ed ottimizzato, e soprattutto dotarsi al più presto di una strategia per creare contenuti che creino engagement e che aiutino a creare quelle relazioni tra profili su cui LinkedIn poggia il suo successo.
Come creare dunque su LinkedIn post e contenuti che portino visite e interazioni? Iniziare a “farsi notare” su LinkedIn sarà indispensabile per accrescere la nostra rete di contatti, e per farlo ci occorre pensare ad una strategia che ci aiuti a capire verso chi e cosa indirizzare i nostri contenuti.
LinkedIn mette a disposizione anche dei profili personali alcuni strumenti di analytics, che seppur basilari ci aiutano ad ottimizzare i nostri contenuti, se usati in modo corretto.
Come leggere allora i dati che LinkedIn profile analytics ci fornisce? E come sfruttarli a nostro favore?
Scopriamolo!
Come usare gli strumenti di LinkedIn Analytics per il tuo profilo personale
Abbiamo impostato a dovere il nostro profilo su LinkedIn, scelto una bella foto dall’aria professionale e la nostra dashboard è completa. Abbiamo anche aggiunto le nostre esperienze, le nostre aziende e vecchi datori di lavoro ad aggiunto collegamenti tra colleghi, vecchi e nuovi e con persone con competenze e ambiti affini ai nostri, e che magari potrebbero essere interessate ai nostri contribuiti futuro: post, sondaggi, articoli, infografiche, riflessioni…
E adesso? Non vediamo l’ora di iniziare a curiosare, e soprattutto di creare i nostri post e far leggere a quanti più utenti possibili qualcosa sulle nostre idee su argomenti su cui ci sentiamo ferratissimi. Ma mentre eravamo intenti a creare il nostro profilo perfetto, altri 1800 utenti nel mondo hanno creato altrettanti profili (dati al 2019), e “farsi notare” è appena diventato un poco più difficile.
Fantastico, no?
In un mare talmente vasto, dobbiamo allora per prima cosa capire quale sia la rotta da seguire per incontrare mezzi affini al nostro. Sul nostro profilo e tramite gli hashtag che abbiamo scelto di seguire, abbiamo già creato un funnel tramite cui il feed sulla nostra homepage ci mostrerà i contenuti degli altri utenti e dei nostri collegamenti. Ed al tempo stesso, ogni volta che pubblichiamo un contenuto nuovo, questo apparirà nei feed dei nostri collegamenti, e secondo gli hashtag che gli abbiamo assegnato.
Scegliere all’inizio gli hashtag e i topic “giusti” per i nostri contenuti per “colpire” le persone “giuste” potrebbe però rivelarsi più difficile del previsto. Non vogliamo che il nostro nuovo post finisca dove non deve e dove nessuno potenzialmente interessato lo vedrà. Gli strumenti di LinkedIn Analytics ci vengono in soccorso.
Vuoi sapere quali sono le statistiche da conoscere assolutamente su LinkedIn? Engagement, business e user experience: ecco i motivi per cui LinkedIn è fondamentale.
Dove trovo gli strumenti di LinkedIn Analytics?
I primi due tool importanti da tenere d’occhio li troviamo in alto a destra sulla nostra home di LinkedIn, sono i LinkedIn profile analytics.
Queste due prime voci di diranno chi ha visitato il nostro profilo, e quante visualizzazioni ricevono i nostri post, e si aggiornano ovviamente in tempo reale. Vediamoli assieme.
Facciamo click su “Chi ha visitato il tuo profilo?”: LinkedIn ci mostra subito un grafico che ci fa vedere l’andamento progressivo delle visite di altri utenti o pagine al nostro profilo negli ultimi 90 giorni, la tendenza percentuale, e sotto alcuni dati sui visitatori più recenti: chi sono, dove lavorano, e altri dettagli (se le impostazioni di privacy degli utenti lo permettono) come nome utente, headline del profilo e qualifica.
Altri dati che potremo trovare: titoli di studio e formazione, e posizione lavorativa.
Se invece il nostro “visitatore” usa la modalità “privato” lo vedremo visualizzato solo come “membro di LinkedIn”.
Tra le altre opzioni, che LinkedIn ci suggerisce ma che sono previste solo nella modalità premium a pagamento, troveremo i nostri visitatori raggruppati in “visualizzazioni interessanti”, e secondo la loro posizione lavorativa, e persino quanti di loro ci hanno trovati tramite “la mia rete” di collegamenti.
Semplice, no? Ora passiamo al secondo tool, quello che ci mostra quante persone hanno interagito col nostro ultimo post.
Linkedin Activity Analytics, cosa sono?
Facendo click su “visualizzazioni del tuo post”, accediamo all’elenco cronologico delle nostre attività su LinkedIn (impostato di default su “Post”, ma possiamo scegliere anche “Articoli”, “Documenti” o in generale con “Tutta l’attività”. Il tool si attiverà per il nostro ultimo post non appena questo totalizzerà almeno 10 visualizzazioni (ci vorrà poco, non temete!), e da qui potrete monitorare tutte le attività sui post: like (“consiglia”), commenti e condivisioni, ed alcune statistiche sulle visualizzazioni.
Vogliamo scoprire chi ha messo una reazione al nostro post? Clicchiamo sui simboli colorati, e la finestra di dialogo che si apre ci mostra elencate tutte le reazioni, annessi “proprietari” e le loro informazioni (headline e immagine di profilo).
Bene, ora vogliamo saperne di più di che tipo di figure e profili hanno visualizzato il post: click su “visualizzazioni del tuo post” e vedremo come sono distribuite le visualizzazioni tra posizione lavorativa\azienda, macro-categoria come ad esempio “marketing specialist” o “responsabile vendite”, voce sotto cui possiamo vedere le qualifiche di ogni profilo che ha visualizzato il post, quindi le visualizzazioni per zona geografica, elencate dalle più numerose in giù.
Abbiamo scritto un articolo bello lungo, direttamente su LinkedIn? Ottima scelta! vediamo come monitorarne l’andamento: click su “visualizzazioni del tuo articolo”, ed oltre ai dati su profili, posizione lavorativa e qualifiche possiamo vedere come gli utenti hanno trovato il nostro articolo: da LinkedIn, da Facebook, o da motori di ricerca come Google, Bing o Yahoo Search.
Nota bene: come per i post, gli analytics sugli articoli saranno disponibili solo dopo 10 views, e ad oggi LinkedIn non consente di visualizzare analytics aggregate su tutti i nostri articoli, ma solo per articolo singolo
Ma quanto rimangono disponibili le statistiche sui nostri post ed articoli? 6 mesi per i post, 2 anni per gli articoli.
Dalla schermata delle nostre attività possiamo inoltre accedere all’elenco dettagliato dei nostri follower, e di quello delle persone, profili aziendali e hashtag che stiamo seguendo. Un semplice click sul filtro ricerca in alto a destra ci aiuterà a organizzare il nostro elenco in “collegamenti”, “al di fuori della rete” dei nostri contatti, “aziende” e “hashtag” che seguiamo: un tool utilissimo quando i numeri della nostra rete saliranno!
Leggere la LinkedIn dashboard
Dalla home di LinkedIn, facciamo click sul nostro profilo (click a sinistra, sotto la foto del profilo!) e diamo un’occhiata alla nostra dashboard. Da qui, possiamo accedere ai tool di visualizzazione profilo e post, e scoprire quante volte nell’ultima settimana il nostro nome è apparso nei risultati dei motori di ricerca, e soprattutto quello che ci interessa: chi sono le persone che hanno visto il nostro profilo.
LinkedIn ci fornirà il nome e link delle aziende dove i nostri visitatori lavorano o con cui collaborano, e quali sono le loro posizioni. Perché è importante tenere d’occhio queste tendenze? Da qui potremo scoprire se il nostro profilo è davvero ottimizzato sugli ambiti per cui vogliamo proporci. Diamo un’occhiata: chi sono i nostri visitatori? Sono colleghi, potenziali clienti? C’è un filo conduttore tra le diverse posizioni o ci sembrano un poco “random”? Leggere e interpretare questi semplici dati ci dirà se con i nostri post e contenuti stiamo “colpendo” i bersagli giusti, quelli che vogliamo colpire.
Vuoi testare le ADS su LinkedIn o non sai come impostare il Pixel ed il tracciamento delle conversioni? Scrivimi per una consulenza compilando il modulo qui sotto!
Scrivi un commento